04 settembre 2009

LE IMMAGINI SEXY POTREBBERO DISTURBARE LA SENSIBILITÀ DEI LETTORI


Ed a questo punto della storia diventa doveroso mettere sul piatto tre dichiarazioni di solidarietà in un colpo solo, che a stare vicini a chi è in difficoltà non si sbaglia mai. In ordine puramente casuale:

  • si esprime piena e convinta solidarietà alla redazione de L'Unità e al direttore Concita De Gregorio, a Natalia Lombardo, a Federica Fantozzi, a Silvia Ballestra, a Maria Novella Oppo. tutte querelate da Silvio Berlusconi per aver fatto il loro dovere ed aver espresso semplicemente le loro opinioni. Vi vogliono zittire, tenete duro che forse un giorno ce la faremo a vivere in un paese (abbastanza) normale. Basta solo cacciare gli italiani dall'Italia ed il gioco è fatto, serve tempo ma noi abbiamo pazienza, molta pazienza. Cominciamo ad andare casa per casa a distruggere gli apparecchi tv utilizzando pesanti barre metalliche, poi il resto verrà da sé.

  • si esprime piena ma non convinta solidarietà a Dino Boffo, direttore dell'Avvenire che si è dimesso dopo il linciaggio morale a cui lo ha sottoposto il Brighella del giornalismo italiano (cit.) in nome e per conto del Grande Manovratore con i capelli asfaltati che si è sentito toccato da alcuni editoriali del Boffo medesimo, un trattamento degno di un paese del Terzo Mondo (ma l'Italia in fondo è un paese del Terzo Mondo anche solo per il fatto che essere gay fondamentalmente è considerato un disonore e dunque basta accusare a mezzo stampa una persona di essere gay per metterla alla berlina). Mi faccio impressione da solo per aver dichiarato solidarietà ad un ex direttore dell'Avvenire, ma a volte nella vita bisogna anche saper scendere a compromessi e non pensare a quanto è reazionario un giornale come quello.

  • si esprime piena e convinta solidarietà alla versione inglese di Vice Magazine, che ha visto censurata un'inserzione pubblicitaria di American Apparel perché la ragazza che fungeva da testimonial potrebbe sembrare una minorenne in pose audaci anche se in realtà ha 23 anni. A volte certe cose e certe situazioni neanche ad immaginarle vengono fuori così ridicole, si vede che gli inglesi stanno imparando da noi italiani come di vive alla grande.

Tre casi di limitazione del diritto di espressione belli e buoni, tre situazioni scottanti che appaiono legate da un unico filo conduttore ma che volendo si potrebbero risolvere con un unico, incredibile colpo di teatro: Noemi Letizia che diventa la nuova testimonial di American Apparel, campagne pubblicitarie in cui sembra una minorenne anche se da poco è diventata maggiorenne che finiscono dritte dritte in prima pagina sull'Avvenire e Concita De Gregorio che in un suo editoriale su L'Unità plaude alle sagge scelte commerciali dell'azienda americana e del quotidiano della CEI fregandosene per una volta di quanto viene svilita la figura femminile in situazioni come queste (ma anche in altre situazioni). Bisogna solo che le parti in causa dimostrino un po' più di coraggio ed il Governo sarà finalmente soddisfatto.

5 commenti:

Unknown ha detto...

..."Basta solo cacciare gli italiani dall'Italia ed il gioco è fatto, serve tempo ma noi abbiamo pazienza, molta pazienza. Cominciamo ad andare casa per casa a distruggere gli apparecchi tv utilizzando pesanti barre metalliche, poi il resto verrà da sé."

Sono convinto che sia cosi', purtroppo pero' si rischia che in Italia non rimanga nessuno.

accento svedese ha detto...

Rimarremo in pochi, e finalmente vinceremo.

Anellidifumo ha detto...

Io la solidarietà a quel laido di Boffo non la do, considerando ciò che ha scritto sui diritti civili dei gay.

abissi scarlatti ha detto...

uhmmerda. Quei fighetti autoriferitidi vice ci sguazzeranno per mesi in 'sta storia

accento svedese ha detto...

@ anelli di fumo: ogni volta che mi imbatto nel mio post provo una fitta allo stomaco quando leggo della mia solidarietà a Boffo, però alla fine deve esser garantito anche a lui il diritto di esprimersi. Vorrei solo che si esprimesse e non lo ascoltasse nessuno, ecco tutto.

@ abissi scarlatti: ho mandato tanti curriculums a vice e non mi han mai preso a scrivere per loro. :D scherzo, presa a piccole dosi e depurata di snobismo, figliodipapismo e cose da aspirante artista che va a Milano perché lì c'è il giro giusto non è male. Io ne tengo una copia sempre a portata di mano in bagno, è stimolante a livello intestinale (e non la si prenda come un'offesa alla rivista ma come un comlimento).