27 luglio 2011

LA VOGLIO DEDICARE AD AMY WINEHOUSE (cit.)

Amy Winehouse se n'e' andata oggi in circostanze tragiche. Noi ce la vogliamo ricordare così”

Recitava così la sgrammaticata scritta in sovraimpressione (altrimenti detta crawl) che Mtv faceva passare durante la sua programmazione di sabato sera, ovviamente interamente basata su video di Amy Winehouse, concerti di Amy Winehouse, concerti in cui Amy Winehouse beveva in pochi secondi bicchieri di vino tra un brano e l'altro, altri video di Amy Winehouse (avendo ben cura di non mostrare mai il video di Stronger Than Me in cui Amy respingeva un fidanzato-pretendente perché questi beveva troppo quando usciva con gli amici e poi tornava a casa ubriaco e collassava sulle scale. Sarebbe stato inopportuno e/o la gente non avrebbe capito la involontaria quanto macabra ironia post mortem). Il Morto del Mese era già stato aggiornato e la Storia era già stata fatta, ci toccava solo riflettere sull'accaduto e sorbirci giornate intere di suoi video, per capire, per capirci.


Ed allora, è morta Amy Winehouse, viva Amy Winehouse. La sua musica vivrà sempre con lei (un album che nessuno qui in Italia ha sentito, un album davvero bello che deve parecchio alla stellare produzione di Mark Ronson, un altro di prossima uscita postuma, altri album al limite della necrofilia negli anni a venire – di sicuro i suoi discografici metteranno mano ai cassetti e tireranno fuori qualunque registrazione, anche la più scadente) che è morta ma è ancora viva (se ne è andata – o se n'e' andata, per dirla come Mtv – sabato scorso, ma a giudicare dalle foto che giravano era già morta da un paio di anni, sia artisticamente che fisicamente) e vivrà nei secoli dei secoli (continuando a fare dischi anche da morta – vedi i cassetti e le registrazioni di cui sopra) assieme agli altri eroi del Club 27. I giornali e le tv di regime ora parlano di lei e del mix eroina-cocaina-ecstasy-ketamina che a quanto pare l'ha stroncata solo per avere un'altra notizia di cronaca nera da sbattere in prima pagina, meglio non essere ipocriti e ricordarla solo per il disco Back To Black e per le esibizioni live reperibili su YouTube risalenti a quel periodo, che prima e dopo qui in Italia non l'avevamo mai sentita.


E comunque, vedere Zucchero che il giorno seguente al Tragico Evento la ricorda durante un concerto è una di quelle scene che non si dimenticano tanto facilmente. Era talmente gonfio che l'ho scambiato per Luciano Pavarotti, ho riso parecchio.

1 commento:

casadivetro ha detto...

Anche Mengoni e Antonaciiiahahahahha l'hanno ricordata: il secondo l'ha pure chiamata "anima fragile", De André ha fatto 'na piroetta e ha salutato dalla tomba.