11 luglio 2011

MANCAVA SOLO RED RONNIE POI C'ERAVAMO TUTTI (cit.)

Si fa presto a lamentarsi affermando che nelle città di provincia non c'è mai nulla da fare ecc. ecc. (segue una sfilata di luoghi comuni presi a caso da forum e siti locali) ma finisce sempre che ci si distrae troppo e ci si perdono le cose migliori dell'estate. Tipo i National che hanno suonato a Ferrara nell'ambito del festival Ferrara Sotto Le Stelle, una realtà capace di dire qualcosa di molto bello e di farlo in un modo così rispettoso dei maestri (in primis Joy Division, Nick Cave e l'ultimo, immenso Johnny Cash) eppure così personale e peculiare (talmente peculiare da piacere perfino a Barack Obama).

Ma torniamo a Ferrara e al concerto, che è quello che conta davvero. Preceduti dai Beirut - una cosa molto bella e pop del tipo Patrick Wolf che scrive la colonna sonora per un film western di Emir Kusturica oppure a scelta un giovane Morrissey che frequenta da fuorisede il DAMS a Bologna e – hanno iniziato ed hanno suonato novanta minuti più recupero saccheggiando il loro repertorio (privilegiando ovviamente l'ultimo High Violet ma giustamente recuperando anche canzoni tratte da Boxer ed Alligator). La particolarissima voce di Matt Berninger è in grado di entrarti dentro scavandoti nell'anima e quando il tutto si conclude con una tiratissima Mr. November ed inedita versione acustica di Vanderlyle Crybaby Geeks cantata da un Matt Berninger ormai proiettato fisicamente e spiritualmente in mezzo al pubblico non può non scapparci una lacrima. I National sono pronti per il mainstream, son partiti dal nulla e conquisteranno il mondo. Se non ce la fanno loro chi ce la può fare?





(foto by Luca Gavagna)

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