03 aprile 2012

NIENTE FIORI MA OPERE DI BENE


Mi ha molto colpito la storia di quella ragazza inglese che beve benzina. L'ho letto su Leggo e dunque è vero, e da quando l'ho saputo non faccio che pensare a quello. Ma come si fa ad arrivare a bere benzina? E come si può farlo senza riportare danni permanenti all'apparato digerente? Ma soprattutto, perché l'ho letto solo su Leggo e non su altri prestigiosi organi d'informazione? Non è che è una bufala, magari una notizia non verificata che poi per mera dimenticanza non è stata smentita il giorno dopo? Non lo so, ma so solo che a quanto pare la ragazza in questione è diventata la protagonista di un programma su un qualche canale televisivo inglese a caso e va piuttosto fiera di questa sua bizzarra abitudine. Chissà i suoi rutti come sono.

Dunque, ricapitolando: quanti anni sono che ho questo blog? Circa sei anni. Non c'entra un cazzo con la benzina da bere (o forse sì), ma sei anni sono veramente tanti. Direi troppi. A sei anni un bambino inizia ad andare a scuola ed inizia a leggere e a scrivere, mentre un blog probabilmente ha già esaurito il suo ciclo di vita da un bel pezzo. Direi che a questo punto della sua esistenza (ne parlo come se fosse una persona, sono in pieno delirio di onnipotenza/autoreferenzialità) il mio blog cessa di essere aggiornato. Ci fermiamo qui (ormai parlo di me stesso/del mio blog al plurale, come Scilipoti), improvvisamente, in un momento in cui la media giornaliera dei visitatori è un numero che sta tra novecento e mille (come se contasse qualcosa, come se non fosse una soddisfazione sapere che arrivano tutti su queste pagine per cercare foto degli One Direction). Una piccola vittoria, direi.

Fine della corsa, dunque. Continuerò a fare altro in rete, in maniera diversa, ma non qui e non ora. Un saluto particolare a coloro che sono arrivati al mio blog cercando "Miley Cyrus bocchino", "Mimmo Drughi", "Nicoletta Paciaroni chi c'è stato?" e soprattutto un epico "Milly D'Abbraccio anale intervista". Il duro lavoro paga sempre, anche quando fondamentalmente si scrivono cazzate a mo' di antistress.

Adieu.

SALLUSTI E LA SANTANCHÈ STANNO PER AVERE UN FIGLIO, UNA COSA TIPO IL FILM JUNIOR CON ARNOLD SCHWARZENEGGER


Credevo fosse morto invece Dave Mustaine è ancora vivo e lotta insieme a noi. Tanto per dire, dopo tanti anni di attesa ha finalmente fatto un endorsement pro-Partito Repubblicano – e che endorsement! Ha detto di sperare che vinca quella merdaccia di Rick Santorum, una specie di fanatico religioso che ad occhio e croce da giovane deve aver esagerato con la masturbazione ed ora ce lo fa pesare (speriamo che non lo faccia pesare anche con quattro anni di presidenza, visto che ad occhio e croce uno del genere è capace perfino di sganciare l'atomica sull'Iran e causare la Terza Guerra Mondiale) con uscite che farebbero rabbrividire perfino un Giuliano Ferrara qualsiasi (Giuliano Ferrara ti voglio bene, sappilo).

Ma suona ancora Dave Mustaine? Esistono ancora i Megadeth? Io sapevo che come gruppo avevano smesso di avere una dignità più o meno dal 1998 e da allora si trascinavano pateticamente tra scioglimenti, reunion, cambi di formazione, cancri al ginocchio, abbandoni delle scene, conversioni & rinascite con Cristo e in Cristo amen, rifiuti di suonare di domenica, rifiuti di suonare sullo stesso palco dei Rotting Christ ma non sapevo che Dave Mustaine avesse ancora voce in capitolo e potesse permettersi di esprimere una sua opinione (venendo perfino citato su Libero, particolare da non sottovalutare). Ma chi glielo fa fare di andare avanti facendo la figura del perfetto fallito? Ok, ognuno è libero di esprimere la propria opinione e ci mancherebbe che non fosse così – ma come la mettiamo con i brani del repertorio dei Megadeth che stridono palesemente con il suo nuovo modo di intendere la vita? Mustaine li canta ancora come se nulla fosse o deve chiedere scusa a Santorum dopo ogni concerto, magari nascondendosi sotto la sua scrivania (chiara e gratuita allusione sessuale solo per fare incazzare i bigotti Mustaine e Santorum)? O canta canzoni nuove che inneggiano al Signore Suo Dio e finge di vergognarsi di ciò che era un tempo e non è più per ovvie ragioni anagrafiche? Quanti neuroni ha lasciato sul campo per colpa di anni di abusi di ogni tipo? Siamo proprio sicuri che non si faccia ancora e abbia scoperto il Signore Suo Dio grazie al crack? E i suoi capelli sono veri o è una parrucca? Non so rispondere e non so nemmeno perché sto perdendo tempo con Mustaine, ma so solo che mi sorge spontanea una domanda: quanto è metal il nome “Rick Santorum”? Personalmente se suonassi in una metal band lo sceglierei come nome d'arte, incute timore solo a pronunciarlo.

(Il Giornale)

UN DISCO DI UNA CHE HA CINQUANTA E PASSA ANNI MA NELLE CANZONI SI DEFINISCE ANCORA GIRL: MDNA - MADONNA


Un album nuovo di Madonna nel 2012 è roba per stomaci forti, soprattutto se anticipato da un singolo come “Gimme All Your Luvin’” – ossia qualcosa niente male ma che suonerebbe imbarazzante cantato da una Avril Lavigne qualsiasi, figuriamoci da lei che ha passato i cinquanta ed un bel po’ di storia della pop music l’ha fatta anche se sono anni ed anni che va avanti per inerzia (quanti anni? Dodici? Quindici? Diciotto? Non sono dotato di pallottoliere per contarli con precisione, ma so solo che sono parecchi e ciò mi basta). Ci vuole coraggio per affrontarlo e bisogna avere la capacità mentale di separare ciò che è stata Madonna (grande innovatrice sia a livello musicale che a livello di immagine, anticipatrice di trend, figura in grado di provocare le masse con intelligenza e furbizia) da ciò che è diventata invecchiando (artista che insegue disperatamente i trend ma arriva sempre troppo tardi, artista che come attitudine è più anni ottanta ora che allora, donna che ha fatto un uso troppo sbagliato del botox), eppure è doveroso farlo – per rispetto, per dovere di cronaca e, perché no, per le sorprese che possono derivare dall’ascolto prolungato di un’opera coraggiosamente intitolata “MDNA” (un gioco di parole MDMA/MDNA nel 2012? Puah!).

Come approcciarsi ad un’opera del genere? Con disincanto, anche se non sono perfettamente certo che il termine “approcciarsi” esista nella lingua italiana correntemente parlata. Non ci si devono attendere di certo miracoli (Madonna ha già dato, e non è una metafora di natura religiosa – qui si sta parlando di musica) o rivoluzioni copernicane di sorta (vedi il discorso fatto in precedenza riguardo all’invecchiamento di Madonna, con in sovrappiù il fatto che in un mondo dove grazie al web la musica è già vecchia prima di uscire non basta più ingaggiare produttori di grido per farsi confezionare su misura un disco che funzioni bene – serve ben altro, ma ci arriveremo), si deve ascoltare e basta come se il disco fosse opera di una persona qualsiasi e non di Madonna. Quella Madonna, la Madonna che ci piaceva tanto, è finita almeno nel 1998 con “Ray Of Light” (e relativo video copiato a Biagio Antonacci che le ha garantito l’invidiabile privilegio di poterlo sfottere tramite i suoi legali apostrofandolo come “fattorino delle pizze”) e dobbiamo imparare a considerarla un ricordo lontano parente della Madonna attuale.

E come suona “MDNA”? Suona alla grande quando vuol fare ballare (“Gang Bang”, “Some Girls”), peggiora parecchio quando sceglie di fare altro (“Falling Free”, “I’m a Sinner”). La mano dei Benassi Bros (“Girl Gone Wild” ed “I’m Addicted”, che ranze!) e di Martin Solveig si sente parecchio (“Turn Up The Radio” e “Superstar” sono Madonna che fa karaoke su “Ready 2 Go” ed “Hello” , Solveig deve aver azionato il pilota automatico), e le ospitate della militante a buon mercato M.I.A., degli erotomani LMFAO, di Nicki Miraj ed altri personaggi a caso che andavano per la maggiore un anno addietro aggiungono poco a quanto sarebbe sicuramente riuscita a fare Madonna da sola (avrei voluto scrivere “senza questi specchietti per le allodole, tra l’altro da lei pagati profumatamente”, ma la rispetto troppo e dunque non lo faccio). Facendo una media matematica “MDNA” è un disco assolutamente dignitoso, di quelli che però li ascolti per un paio di settimane poi te ne scordi perché ce ne sono tanti altri uguali in giro, di quelli che se hanno la fortuna di trovarsi al posto giusto nel momento giusto (o se hanno dietro una buona strategia di marketing dietro – vero Lana Del Rey?) parte il tam tam in rete e fanno il botto ma se hanno sfortuna rimangono sul tuo hard disk per circa anno salvo poi venire cancellati quando si tratta di fare spazio ai dischi che usciranno durante l’anno successivo. L’unica differenza è che Madonna per quei dischi ha budget milionari e gli altri invece no, ma in fondo siamo in democrazia e bisogna trattare tutti quanti allo stesso modo.

(Indie For Bunnies)

UN'INTERVISTA, STAVOLTA VERA: BUGO


Qualche tempo dopo l’uscita di “Nuovi Rimedi Per La Miopia” (lavoro amato e nello stesso tempo odiato dagli appassionati di un certo tipo di musica – sembro Red Ronnie quando mi esprimo così – incensato oppure stroncato dagli addetti ai lavori) e nel bel mezzo delle nuove date del suo tour italiano abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere co Bugo, artista poliedrico che non ha di certo bisogno di presentazioni (sembro ancora Red Ronnie). Niente presentazioni dunque, procediamo con le chiacchiere.

Innanzitutto, per cominciare facciamo un gioco: visto che che più o meno tutti quando ti intervistano pretendono di parlare con il Bugo di dieci anni fa, io vado oltre e fingo di parlare con il Bugo del 2022. Dove ti vedi tra dieci anni? Ancora musica? E se sì, dove sarai approdato? (perché avrai cambiato ancora pelle, non ha senso andare avanti una vita suonando lo stesso album per far felici i soliti noti, no?)
Non posso saperlo ora. Io vado avanti per progetti che mi tengono occupato uno/due anni. in questo modo ho già fatto diversi dischi senza preoccuparmi per il futuro. Mi adatterò e vedrò. Sai, io non credo di cambiare pelle come dici tu, io in realtà ho già dentro di me molte cose che voglio raccontare, si tratta di tirarle fuori in certi momenti della mia vita. Quello che racconto oggi è sempre stato dentro di me, e così magari tra 10 anni tirerò fuori un altra cosa di me che prima non ho mostrato.

Questo tuo nuovo album “Nuovi Rimedi Per La Miopia” è stato accolto in maniera piuttosto controversa. Che chi ha gradito e chi no (come è giusto che sia visto che i gusti son gusti e siamo in democrazia), ma quello che mi ha più colpito son state le stroncature preventive o comunque premeditate. Gente che che ha stroncato il primo singolo senza nemmeno averlo sentito sul serio oppure gente che ha stroncato l’intero album sulla base di supposte “svolte troppo pop di Bugo”. La mia impressione è che ci sia un certo accanimento verso di te da parte di certa critica musicale, ma appunto è solo una mia impressione dettata dalla lettura di recensioni altrui (e dal fatto che a mio avviso questo disco necessita di più ascolti per essere capito e digerito, non lo si può liquidare dopo due ascolti). Come vivi questa situazione? Più che altro, ti causa particolari pressioni o vai avanti per la tua strada come è giusto che sia?
Guarda, io ho sempre fatto pop, lascia stare il vestito, ma le mie canzoni sono sempre state molto semplici e popolari. La critica militante non mi ha mai promosso veramente, non ho mai avuto copertine di riviste, speciali e cose del genere. Io vado avanti solo per la mia musica. c’è sempre il sospetto sulla mia persona perchè non rientro nei canoni. ma forse va bene cosi, perché comunque il giudizio su un artista non è mai definitivo. tuttavia ho avuto ottimi riscontri da persone e situazioni che prima non mi consideravano. Quindi vedi, io vado dritto per la mia strada e so difendere quello che faccio. Il mio nuovo disco è molto semplice, non c’è nulla di cosi complicato, basta ascoltarlo con “grandi orecchie libere” , non c’è niente di complicato in frasi come “i miei occhi vedono perchè vedono te” oppure “cammino piegato in avanti ,faccio la salita”, oppure “non ho tempo per cenare, posso solo assaggiare”. È molto intenso, questo sì, forse è questo che spiazza.

Quanto ha pesato la firma con una major nel rapporto con certa critica musicale e/o sulla tua carriera?
Quando ho firmato 10 anni fa era successo un bel casino ma io ne ero consapevole. sicuramente qualcuno mi ha snobbato solo perchè stavo con Universal, ma per fortuna non tutti sono così, non tutti giudicano un artista per l’etichetta con cui pubblica. A me interessano le canzoni, non chi te le pubblica. Cosi come contano le canzoni non le recensioni.

Sempre riguardo a “Nuovi Rimedi Per La Miopia”, non mi sarei aspettato un album del genere (o forse sì, vista la tua abilità nel cambiare pelle album dopo album spiazzando l’ascoltatore). Il suono si è fatto più “da stadio” – se mi passi il termine – e certe canzoni paiono fatte apposta per essere cantate in coro da migliaia di persone in un live a San Siro (tanto per rendere l’idea). Effetto voluto, ideale tributo ad alcune delle tue passioni musicali o è semplicemente un mio viaggio mentale?
Non è un tributo a certo tipo di musica. ho seguito quello che certe canzoni richiedevano. Niente di premeditato. Certo è che ad esempio, una canzone come “E ora respiro” è un urlo liberatorio, e un urlo richiede un certo tipo di intensità. Quel ritornello “nannana”, è un urlo di gioia, di voler sentirsi liberi , mi immagino un grande numero di persone che urla con me, cosa che succede nei live. Tutti vogliamo sentirci liberi, e io l’ho raccontato con quella canzone. Non ci avevo mai pensato, ma certo, in uno stadio sarebbe un tripudio. Mi vengono in mente anche certe cori dei Kasabian, adatti per essere cantati in coro da tutti.

Mi riallaccio alla domanda precedente ma più in generale: il tuo percorso fatto è fatto di scelte nette e cambiamenti decisi, un album eri un Bugo e l’album dopo sei un Bugo diverso, familiare ma con una pelle del tutto differente. Mai hai fatto qualcosa di uguale a ciò che facevi prima e la scelta musicale è sempre “opposta” a quella fatta per il disco precedente. Da cantautorato ad elettronica, da pop a rock “da stadio”, senza mai fare scelte scontate o prevedibili. Come arrivi a fare ciò? Come arrivi a queste scelte di cambiamento netto?
Ripeto, non si tratta di cambiamento di pelle, non sono un trasformista. Sono un uomo complesso e racconto tante cose di me e del mondo, che è complesso. Il vestito è solo un vestito. se metti insieme tutti i miei testi senza musica hai un racconto , la mia storia.

Come nasce una canzone come “Lamentazione nr 322” (che per inciso, è una delle tracce che più mi hanno colpito di più in questo disco) e più in generale, come vivi la tua spiritualità? Trovo che in tutto il disco si respirino un senso di pace e di positività, ed anche le tracce più “giocose” come “Mattino” parlano in maniera più implicita di come si può “rinascere”.
Pace? “Lamentazione” non è brano positivo, il testo dice ben altro. Io ti sto chiedendo aiuto, io grido a te ma non rispondi ti sembra un verso che esprime serenità? Non è una canzone spirituale. Non sono attratto dallo spirituale, mi interessano quando certe tematiche religiose si affiancano all uomo. Quindi, ascolta bene le parole prima. “Mattino” è una brano gioioso sì, ma che nulla ha a che vedere con la religione. si tratta di rappresentare la gioia del risveglio con la propria donna. Il disco non è tutto serenità e pace, non è corretto quello che dici. Io non ho trovato pace. Sono sempre molto miope. Io piuttosto mi chiedo da sempre cosa fare per vivere meglio. Io mi pongo delle domande, non dico agli altri quello che devono fare. “I miei occhi vedono” non significa che io ho capito tutto della vita e dell’ amore. È una canzone semplice sul mio amore per mia moglie.

Domanda semiseria: nell’affrontare le tue opere i critici tirano praticamente sempre in ballo Beck e non riesco capire il perché perché sei totalmente differente. E se io tirassi in ballo Gianluca Grignani (come ho effettivamente fatto) ti scandalizzeresti? Ho sentito parecchie “similitudini attitudinali” tra “Nuovi Rimedi Per La Miopia” e il suo “La Fabbrica Di Plastica” e sono del parere che se avesse continuato su quella strada invece di “normalizzarsi” sarebbe arrivato a fare un album come il tuo. Che ne pensi de “La Fabbrica di Plastica”? L’hai mai ascoltato? Io personalmente trovo che sia uno degli album italiani più coraggiosi, belli e sottovalutati degli ultimi vent’anni – almeno a livello cosiddetto mainstream.
Conosco pochissimo quel disco. Io e Grignani siamo completamente differenti, per modo di essere e modo di esprimerci. Se la mia voce può ricordare la sua, beh, non è certo voluto. è come quando tirate in ballo Vasco, o Rino Gaetano, o Battisti. Siamo tutti italiani, cantiamo, ci esprimiamo, è chiaro che qualche rimando ci può essere ma io non ho mai scritto nulla per sembrare qualcun altro.

Visto che sono un tipo curioso, quali sono stati gli ultimi dischi che hai ascoltato e, già che ci siamo, quali sono stati gli artisti più importanti per la tua formazione musicale?
Non ascolto dischi interi, mi faccio playlist miste con Zen Circus, Jovanotti, Vasco, Brunori SAS, Ac/Dc, Celentano, Kasabian, Led Zeppelin, Is Tropical, Dylan, Beatles, I Cani, tutto, un misto, senza limiti di genere, Lady Gaga, rap vario, elettronica mista, tutto. Quelli più importanti? Vediamo, prima che iniziassi a far musica, cioè da adolescente, Duran Duran e Jovanotti. Poi, Nirvana. con “Bleach” ho deciso di buttarmi nella musica e scrivere canzoni.

Com’è stata la tua esperienza di attore in “Missione di pace”? Pensi di ripetere un’esperienza del genere qualora ce ne fosse la possibilità?
Bella esperienza. Avevo accettato anche perchè il personaggio era ritagliato su di me e in parte mi rappresentava. Ripetere? Se la proposta è interessante.

Domandone alla Gigi Marzullo: i sogni aiutano a vivere o la vita è un sogno? Scherzi a parte, hai un sogno nel cassetto (musicalmente parlando, non voglio di certo entrare nel tuo privato)? Ed hai un rimpianto (vale lo stesso discorso fatto sopra)?
Un sogno? Poter continuare la mia vita come adesso, alzarmi e poter decidere cosa fare della mia giornata. Rimpianti? Nessuno.

(Indie For Bunnies)